6 giugno 2011

Jim Carroll: The land of laughs

e chi se lo ricordava che carroll scriveva come quando hai sedici anni e scrivi una storiella e dici Allora questa storia fa così e così c'è tizio e c'è caio tizio dice questo e caio dice quest'altro e poi succede questa cosa e tizio pensa e caio dice io pensavo che scrivere fosse una cosa un po' più complicata che tirasse in ballo che ne so un retroterra psicologico o culturale e invece i personaggi di carroll hanno due dimensioni e vivono unicamente nella storia il libro è il mondo non c'è niente fuori e se vogliamo ci sta pure perché lui scrive cose surreali insomma questo libro è una variazione sul tema È tutto scritto e la vita non segue che un percorso già segnato da qualcuno che in questo caso è il protagonista come quasi sempre sennò è dio e noi stiamo leggendo la bibbia non questo carroll che tutto sommato ricordavo che doveva essere un po' meglio l'avrò letto da qualche parte non ricordo dove maledetti critici marchettari.

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