25 giugno 2011

Dr. Dog: Easy beat [Park the van, 2005]

Ci sono due possibili recensioni di questo disco. Sono entrambe pessime.
Ad ogni modo: questa è una.

Ah i Dr. Dog dov'è che ne avevo sentito parlare non mi ricordo mettiamoli su vediamo ah ecco c'è dell'americana e poi ci stanno i kinks e tutto è condito di una certa bislacca angolosità alla pavement e poi c'è il post-rock e il kraut-rock tante tantissime cose loro si vede che sono intellettuali che prendono tutto poco sul serio anche se stessi talmente poco sul serio che poi fanno il giro e prendono un sacco sul serio il loro non prendersi sul serio e poi c'è bowie e tutto suona come se fosse registrato con un Nagra dell'OSS e le canzoni serpeggiano e deviano come fiumiciattoli ma non vanno da nessuna parte sono degli sketch di ispirazione che però non si incollano una all'altra c'è tutto un filone di indie rock che va avanti così si vedere che la forma canzone gli sta sul cazzo ma a me non mi sta sul cazzo e a me questi mi sembrano dei tizi che non si capiva bene cosa volevano fare e nel frattempo hanno fatto tutto e dev'essere per questo che m'è venuta un'improvvisa voglia di ascoltarmi i Meters.

Questa è un'altra:
Madonna che palle ma quando finisce sto disco oddio sto ancora a metà non ci posso credere mamma mia che palle che palle chppll non è possibile ma come mi è venuto in mente ma perché pitchfork non si fa i cazzi suoi ma perché mi fido ma perché ma perché non ascolto solo i Meters?

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