blema della divulgazione è che ovviamente non si può mai entrare
nello specifico però non è che questo sia sempre un male alla fine
fassio è uno che dimostra di sapere benissimo ciò di cui sta parlando e
dimostra anche di saper organizzare il suo discorso dato che non ha
intenzione né di essere enciclopedico o altrimenti si sarebbe addenrato
in considerazioni più approfondite di natura sociologica musicologica o
blah o comunque insomma un minimo di analisi testuale l'avrebbe condotta
ma non era questo appunto il suo intento che invece è stato ricostruire
il blues come un umore uno stato d'animo un atteggiamento insomma come
dice del resto fin dall'inizio e alla luce di questo stato d'animo
passare in carrellata le tematiche le macroaree espressive del blues le
tendenze e i tratti in comune senza però costruirne una storia o una
geografia e passando così avanti e indietro tra il delta e chicago e tra
gli anni del blues elettrico e quelli delle incisioni prewar dei Lomax e
della loro PESANTISSIMA macchina per incisione fonografica e insomma in
fin dei conti ci riesce a far arrivare la tesi per la quale il blues è
una corrente che attraversa in maniera trasversale tutta la musica e più
o meno tutte le musiche del novecento indipendentemente o comunque in
maniera non vincolata dal suo percorso storico ci sono degli elementi
che cicciano fuori continuamente e fin qui ci siamo il libro è
curatissimo e divertente mette in mezzo un sacco di gente narrandone
gesta eroiche e aneddoti che di eroico hanno ben poco date e nomi sono
impeccabili ma perdio le traduzioni possibile che le traduzioni dei
testi siano così approssimative io avrei pensato che insomma per
consegnare lo spirito del blues ai lettori italiani che se dici blues
pensano a zucchero un minimo più di precisione ci voleva ho capito che
magari io posso essere fissato con queste cose però insomma è un peccato
un neo abbastanza grossol
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