rliamoci chiaro mo' quando uno parla di mafia tocca stare attenti
perché non capirci nulla è un attimo e non solo quando si cita gente
come andreotti e berlusconi nel senso che insomma apparte che le querele
saltano fuori come popcorn e poi statti a dimostrare che insomma era un
teorema una supposizione uno scenario i mafiosi sono gente suscettibile
ma poi perché insomma alla fine non si capisce mai dove finisca la
mafia e dove inizi il condizionamento mafioso che magari spinge la gente
qualunque a fiancheggiare a favorire o a farsi gli affari propri e
basta per paura di finire a dar da mangiare ai vermi quindi soprattutto
nella seconda parte questo libro è molto prudente e si appiattisce per
forza di cose sulle sentenze della magistratura che è stata considerata
collusa ogni volta che è stata chiamata in causa ma alla fine no e un
po' perché questo libro è anche un atto d'amore nei confronti di
giovanni falcone e del suo lavoro un po' perché insomma l'ho gia detto
prima basta fare un po' di attenz
rtante che sia stato un
inglese a scrivere una storia della mafia non foss'altro perché ormai è
diventato troppo facile mettere in mezzo questa pippa della sicilianità e
del pensiero mafioso come parte più o meno latente di un certo genius
loci stronzate basta troppo facile perdio siamo nel 2009 la televisione
ha demolito quasi ogni forma di localismo spontaneo quindi figuriamoci
se espressioni del genere possano ancora essere così del tutto spontanee
e incontrollabili senza parlare del fatto che da almeno mezzo secolo la
mafia ha fatto affari in tutto il paese il continente e il globo quindi
che parliamo a fare di sicilianità quando di sicuro i metodi si sono
evoluti a contatto con le realtà che sono state via via incontrate e
comunque è normale che ci sia voluto un inglese a ricordare che ci si
può sottrarre al desiderio irresistibile alla chiamata della natura
dell'essere mafiosi questa è una scusa bella e buona per non confermare
una colpevolezza che è evidente altro che le cazz
Nessun commento:
Posta un commento