30 ottobre 2007

Ignorantia legis...

...ED ORA QUALCOSA DI COMPLETAMENTE DIVERSO!!!

sabato 20 ottobre 2007

Nuova Legge sui Blog e Siti sembra cadere

Dovrà essere approvata in Parlamento una incredibile proposta di legge di riforma dell'editoria pensata in Agosto da Riccardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e approvato integralmente il 12 ottobre da tutto il Consiglio dei Ministri, la quale prevede l'iscrizione al ROC, il pagamento di un bollo e di avere un giornalista al suo interno come editore responsabile.
Si tratta di un DDL di riforma dell'intero settore dell'editoria che inserisce anche delle gravissime limitazioni alla libertà di parola sul web, tanto che, come ha affermato Beppe Grillo nel suo blog, pochissimi siti in Italia potrebbero continuare ad esistere se questa legge venisse approvata in Parlamento.
Mentre in tutto il mondo il web 2.0 cresce, con le persone che online trovano la possibilità di aggregarsi, scrivere i propri pensieri e scambiarsi opinioni, in Italia si va al contrario del resto delle altre nazioni, proponendo una norma che "...chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro, a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile."
Dopo il clamore suscitato ieri (ovviamente solo in Rete, stampa, radio e tv tradizionali non ne hanno neppure parlato), lo stesso Franco Levi butta acqua sul fuoco e visto che è un politico moderno e sa come usare Internet risponde direttamente al blog di Beppe Grillo che lo aveva accusato, in realtà altri siti come Punti-Informatico.it o i-dome.com avevano parlato della vicenda molto prima, ma nessun politico se ne era interessato.
Levi in una lunghissima risposta afferma tra l'altro che: "Con il provvedimento che tra pochi giorni iniziera’ il suo cammino in Parlamento non intendiamo in alcun modo tappare la bocca a internet‚ provocare la fine della Rete. Non ne abbiamo il potere e, soprattutto, non ne abbiamo l’intenzione [....]
Ci occupiamo di editoria persuasi che, nel tempo in cui viviamo, un prodotto editoriale si definisca a partire dal suo contenuto (l’informazione), e non più dal mezzo (la carta) attraverso il quale esso viene diffuso. Vogliamo creare le condizioni di un mercato libero, aperto ed organizzato in modo efficiente.
Per questo, intendiamo, tra le altre cose, abolire la registrazione presso i Tribunali sino ad oggi obbligatoria per qualsiasi pubblicazione e sostituirla con l’unica e più semplice registrazione preso il Registro degli Operatori della Comunicazione (Roc) tenuto dall’Autorità Garante per le Comunicazioni (AgCom)."


Eh sì bellezze mie, perché pare che con tutti i, mi si perdoni l'eruditismo, CAZZI che il parlamento italiano ha da dover sbrigare PROPRIO QUESTA stronzata della riassunzione in un discorso editoriale istituzionale dei blog e di altre amenità della rete costituisca un'urgenza bisognosa di impellente risoluzione.
E MEI COJONI VERI!!! Io li adoro, sul serio! Non so come farei senza i nostri legislatori e le loro divine ispirazioni normative. Molto affabilmente, la metterò giù così.

  • Siamo al secondo anno di legislatura, non è stata ancora approvata una legge sul conflitto di interesse.

  • Non è stata ancora discussa una legge sulla gestione degli acquedotti e sul DIRITTO all'acqua come bene comune e, tra l'altro, nei nostri cessi gli stronzi e le cacarelle continuano ad essere traghettati verso la fogna dall'acqua potabile.

  • Non è stata ancora approvata una legge elettorale diversa dall'obbrobrio precedente.

  • Non è stata ancora discussa seriamente una normativa sulla sicurezza sul lavoro tant'è che i lavoratori muoiono come mosche e SENZA FUNERALI DI STATO mentre i militari (ed anche i mercenari, già che ci siamo), morti “nell'adempimento del proprio dovere”(e che i manovali no?) ricevono solenni esequie pubbliche, passaggi sulle principali testate nazionali e la solidarietà di alleanza nazionale (notare la minuscola. Che tanto basta che porti un'uniforme te la dà comunque anche se la domenica fai il porta-a-porta per lotta comunista) e le vedove ricevono per il consorte scomparso il titolo di “Eroe”.

  • Non è stato affrontato neanche un lontano discorso su una politica energetica che ci scampi dal dover, in un futuro, allevare criceti da far correre per alimentare la dinamo di turno.

  • Il ministro Mastella non è stato ancora messo in condizione di non nuocere.

  • Non è stato ancora portato a compimento l'iter normativo riguardo le coppie di fatto.

  • Non è stato ancora rivista la legge bossi-fini (da notare la minuscola)

  • varie ed eventuali.

30 ottobre 2007

Quando ho iniziato a scrivere questo pezzo in realtà il quadro era più fosco, si credeva che nel giro di poco tempo tutti noi bloggers avremmo dovuto versare una gabella allo stato per esprimere il nostro libero pensiero e, perché no, magari versare addirittura un obolo alla S.I.A.E. come autori. È passato un po' di tempo e il trambusto sembra essersi placato.
In realtà, in questo paese, quando si sta per elevare una proposta impopolare al rango di legge, di solito, in modi grottescamente poco sofisticati si ripiega su una ritirata così, alla chetichella. Basta ricordarsi della famosa”stangata” alla casta dei tassinari oppure alla liberalizzazione sui distributori di benzina. Come è finita? Le suddette categorie si sono fatte girare i coglioni per due giorni e la “competitività del mercato” è andata a farsi benedire.
Ora, mi sembra lampante che non è stata l'ira funesta del popolo dei bloggers a far arretrare il legislatore dal proposito dichiarato.
Mi auguro che, nella migliore delle ipotesi, qualcuno abbia fatto notare che c'erano cose più urgenti ed importanti di cui occuparsi.
Il sospetto però è che si tratti di una ritirata strategica.

Nel nostro bel paese, nel nostro GRAAANDE paese, qui, in patria, è abitudine del legislatore occuparsi di fattispecie private, individuali a cui, normalmente, è più che sufficiente l'applicazione del buonsenso, delle proprie convinzioni personali, del proprio codice etico, delle proprie abitudini, per gestirle.
Nel nostro bel paese, si cerca di far leggi che gestiscano la musica che scarico io da internet mentre si lascia ancora la Salerno-Reggio ad una sola corsia per senso di marcia.
Nel nostro GRAANDE paese la massima preoccupazione delle autorità è se i pischelli si fanno le canne o leggano un giornaletto porno nel cesso della scuola mentre i nostri politici dispensano, attraverso il modello mafioso delle "amicizie” o, se preferite, delle conoscenze, posti al ministero o in televisione in cambio di bocchini.
Nel nostro vecchio paese la famiglia è l'unico consorzio che si fa finta di tutelare, se sei zitella/zitello cioè INDIVIDUO (il perno dello stato liberale, la pietra angolare delle economia capitalista... N.B.) non conti un fico secco e dunque DONNE! È ARRIVATO L'ARROTINO: SPOSATELO!!! Sennò sono cazzi...
(Lo stesso vale se sei maschietto.)
Nel nostro grande paese è vietata la timidezza, l'insicurezza, la fallibilità.
La legge gestisce questo genere di fattispecie attraverso il supremo istituto della SANZIONE.
Nel nostro paese la legge non si occupa della società ma della persona.
Nel nostro paese la legge non tutela ciò che è di tutti ma ciò che è strettamente tuo.
NON il lavoro.
NON l'efficenza dei servizi.
NON la trasparenza e la veridicità delle informazioni.
NON la tutela della libertà
Dicono di essere capitalisti ma non sono capitalisti.
Dicono di essere quasi-comunisti tendenti alla socialdemocrazia moderata con una discendenza cattolico-libertaria-semi-liberale di vocazione sadomasochista ma non sono nemmeno questo esperimento di cucina da seconda elementare con elementi di seria patologia. E comunque non sono capitalisti neanche loro...
Quale che sia il loro travestimento, questa allegra brigata di vegliardi semianalfabeti che si riempiono la bocca con paroloni come GLOBALIZZAZIONE o FLESSIBILITÀ o WELFARE tutto quello a cui mira è FARSI I CAZZI VOSTRI!!!
E dunque la normativa tende a impicciarsi:

  • dei vostri gusti personali

  • del dissenso

  • della libera circolazione delle idee (a meno che non sei nazista, in quel caso viene invocata a gran voce e difesa... cazzo che invidia...)

  • dei soldi che può fare con una categoria troppo “libera”.

In fondo il primo modo del potere per soggiogarti è quello di riassumerti nell'imponibile: diventi visibile. Portare il denaro in determinati contesti vuol dire poter comprare quei contesti, è semplice.
Per questo motivo il blog parla di contesti con le saccocce vuote.
Non è quella “voglia di umiltà” tipica della sinistra, quel senso di colpa per non essere abbastanza povero e oppresso da diventare il suo opposto per disperazione: oltraggiosamente ricco ed oppressore.
Non è neanche il virile sacrificio machista dell'estrema destra, che ha i coglioni di travertino ma l'uccello di cartapecora, immolata anch'essa al capitalismo più bieco, quello di cui, si dà il caso, sia stata sempre la più elegante tra i critici ma la più strenua tra i difensori.
A noi non ce ne frega un cazzo. Noi abbiamo le idee chiare. Sbagliate forse, ma chiare.
Noi prendiamo a modello l'insegnamento dei Clash che ritenevano si dovesse SEMPRE dire qualcosa.
Noi apriamo bocca per dargli fiato e ci va bene così. Ma 'sti cazzi di cambiare le cose. Ma 'sti cazzi DELLE COSE.
Un blog è il sintomo di una masturbazione prima che un pezzo d'informazione. È un gioco. Un gioco a cui si può giocare molto seriamente.
Le cose migliori della rete non hanno un volto (quelle peggiori sì: quello di Bill Gates) e il non avere un volto è pericoloso.
Lo scandalo non è un pezzo di critica che prenda per il culo Luciano Pavarotti, lo scandalo è che SI POSSA FARE un pezzo di critica.
Di fronte ad un potere così caricaturale il nostro errore più tipico è quello di sorridere con un vago senso di superiorità, con la certezza che a voi non potrebbe mai succedere di diventare così, che su di voi quel potere non ha effetti.
Beh, siete delle teste di cazzo.
Siete il prodotto della vostra cultura scadente.
Sottovalutate coloro che da anni ve lo stanno mettendo in quel posto dimostrando così la loro temibilità e il loro valore e mettendo a nudo la vostra pigrizia e la vostra scarsa auto-considerazione.
E il potere di turno si prende sempre li mejo posti.
Perché a voi basta sentirvi ribelli per placare il bisogno di esserlo. E gli altri, questo, lo sanno.
Allora invece di incazzarvi per queste proposte di legge e benedire ogni singola parola di questo post, fatemi un piacere: domandate a voi stessi se non sareste forsemagari in grado anche voi di concepire una cazzata simile.
Invece di urlare alla rivoluzione, chiedetevi se in un contesto che vedesse VOI essere il potere, non vi comportereste forse magari allo stesso modo. Mettetevi alla prova e, per favore, almeno per oggi, non mentitevi.
Lo stato in cui vivete vorrebbe tassare, iscrivere, censire un articolo su Son House piuttosto che un racconto breve sui cazzi propri.
La gente per cui votate non sa neanche accenderlo un computer, lo guarda con lo stesso acume usato dalle scimmie di fronte al monolito di 2001 odissea nello spazio.
Teme quello che circola in internet perché non ci va mai. Ci va una tettuta segretaria al posto loro.
Dunque, poiché questo stato di cose DURERÀ ANCORA MOLTO mettetevi d'impegno e diffidate sempre.
Diffidate, diffidate e ancora diffidate.
Mettetevi su un vinile delle Supremes, fatevi coraggio e tenetevi pronti ad un altro assalto: potrebbe essere peggiore del precedente.

Con preoccupazione.
il cuoco.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Aspettavo un pezzo su questo argomento. Bravo ciccio.