8 luglio 2009

Giuseppe Berto: Il male oscuro

ice pure berto nella postfazione lui non sapeva proprio niente quando ha scritto questo libro ha portato una bozza da un suo amico critico perché aveva sentito dire che c'era joyce che poteva incombere e non è così perché nonostante questo libro abbia come spina dorsale l'asse freud-svevo-joyce è qualcosa di profondamente diver 

mpre il pericolo che un libro scritto praticamente senza punteggiatura sia un libro in cui l'autore non fa altro che parlarsi addosso e quindi pensi la sua storia nel raccontarla e dopo aver letto un milione di questi stronzi giovani scrittori italiani e non che pensano che basta scrivere scrivere e basta probabilmente facendo affidamento sul fatto che un editore guarda 500 pagine e pensa che devono essere belle per forza anche perché non ha voglia di leggerle dopo aver letto un milione di questi stronzi è stato sorprendente leggere un libro scritto a questo modo in cui l'autore sa SEMPRE ESATTAMENTE cosa ti sta dicendo e perché e non si dilunghi in derive manieris 

re male lui sta male non capisce che cos'è che lo prende quando sta male nella postfazione parla di un conflitto interiore mal placato e aggravato da "madornali errori clini" dice una cosa del genere ma a stare male è evidente che non sta male solo lui ed è per QUESTO che questo libro è geniale sono tutti a stare male perché l'italia è uscita distrutta dalla guerra eppure ha motivi di sperare che le cose possano andare meglio ha alle spalle un dramma e davanti il mondo moderno che anche attraverso la cultura dei nuovi colonizzatori è un mondo di nevrosi e mali oscuri ed è questo che berto non capisce come fa lui a stare male se ha fatto la guerra se aveva il padre carabiniere suo padre non aveva motivi di stare male non aveva tempo di stare male la depressione la nevrosi sono roba per ricchi borghesi completamente sconosciuta al mondo contadino o rurale o paesano da cui proviene e da cui fondamentalmente proviene tutta l'ita 

vorare a fondo per trovare una spiegazione e alla fine la spiegazione la trova tanto che per farci pace deve ritirarsi in solitudine e riprendere il contatto con suo padre e con il mondo che lo rappresentava e in cui agiva bisogna fare pace col passato per poter affrontare il futuro questo è il messaggio di berto e questo è il messaggio del libro che checché ne dica lui E' un romanzo neorealista però scritto col piglio dei minimalisti che però sarebbero venuti troppo più tardi e troppo più numero

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