23 novembre 2008

Luciano Bianciardi: La vita agra

gione la prefazione anche se non mi ricordo di chi è mi sa Corsicato ma mi potrei sbagliare adesso non ho il libro sottomano perché ho dovuto pensarci ho preferito evitare di scrivere a caldo perché per un libro del genere era troppo facile gridare al capolavoro subito è meglio gridare al capolavoro con calma tanto bianciardi è morto e il libro non scappa da nessuna parte quindi direi che fretta non ne a 

ssa sensazione di quando in pieno doposbronza vieni svegliato da un clacson che ha bisogno di uscire da un parcheggio dove è stato intrappolato avete presente lo stesso strizzare le palpebre e pensare Perché non sono nato nel 700 quando certamente potevo morire di meningite uscendo per strada ma i clacson non c'erano e probabilmente anche la birra era meglio e questo doposbronza non l'avrei mai avuto ecco è la stessa cosa dove il doposbronza sta a simboleggiare prezzo da pagare per la moderna civiltà consumista e disponibile e il clacson sta a simboleggiare quanto è più stronza la gente quado non sei proprio in grado di sosten 

uttosto sicuro che buona parte della letteratura italiana se mai ne possiamo parlare è postbianciardiana anche perché l'italia stessa a essere un minimo acuti è postbianciardiana è come gianni livore stessa cosa è l'intera italia che pensa Ma tutta sta roba che c'abbiamo per le mani che è stata resa indispensabile mo' che ce famo come la manteniamo poi per forza ci sono gli estremisti e gli alcolisti e il punk quello vero con le maniche lunghe anche d'estate e poi morto prima dei 90 è come giocare a cambiali gira gira cro 

rme malumore ma i tono grazie al cielo smorzati e per niente epici io vado in fissa per queste cose quando non c'è uno straccio di redenzione e non c'è uno straccio di santità in tutto questo c'è solo il rodimento di culo a denti stretti c'è solo il dover fare i conti e le coperte troppo corte e non sapere a chi dare i resti ha voglia bianciardi a parlare del superamento del neorealismo per arrivare al realismo ancora una volta va bene ma che ce famo tocca essere capitombolati almeno una volta dalla torre d'avorio ecco perché non possiamo non essere bianciardiani e tutto sommato ecco perché non posso non pensare che sto lavorando be

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