28 marzo 2008

lacrime di coccodrillo

Mo' però è inutile che piangete perché i Beatles sono ovunque nelle pubblicità. Avete smesso di comprare i dischi? Avete iniziato a prediligere le bellezze e le opportunità di internet? Avete mandato quasi in rovina uno dei colossi discografici mondiali?
Bene, avete fatto benissimo.
Però non potevate non aspettarvi una reazione da parte del gigante ferito. Innanzitutto di sicuro aprire alla pubblicità il catalogo dei Beatles avrà fruttato una quantità folle di soldi sia alla EMI, che da un po' non se la sta passando tanto bene, sia ai possessori delle royalties, cioè - immagino - Ringo (che insomma, non è esattamente il bitol più fortunato del mondo) e Sir Macca (che pure nelle piste sta, dopo che il giudice gli ha ingiunto di pagare il maxidivorzio). Insomma, pecunia non olet, e fin qui, direi che ci siamo.

Lamentarsi e brandire una motivazione di carattere etico perché? Forse che finalmente invece delle canzoni di Tiziano Ferro sentiremo i coattelli adepti di Maria De Filippi canticchiare All together now o Here comes the sun o quello che sarà domani? Ma magara, 'ndo devo firma'?
Semplicemente, basta non accendere la tv, e farsi i cazzacci propri.
C'è sempre la possibilità di scegliere, dopotutto, e non necessariamente quale canale. Anche NESSUN canale, è una scelta.

E che, ve le devo dire io, 'ste cose?

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