cordassi chi mi ha detto che tutti i romanzi americani parlano del sogno
americano quest'apertura avrebbe avuto più senso invece non me lo
ricordo e quindi niente pazienza buco nell'acqua ma non importa il senso
è chiaro dall'inizio questo è un romanzo che per eccellenza parla del
sogno americano della frontiera che apre le porte del paradiso e i
pascoli del cielo sono una metafora anche poco complicata dell'urgenza
di redenzione e di riscatto che gli abitanti dei romanzi di steinbeck
cercano col setaccio come le pepite dentro al fiume poi non fa nulla che
arriva steinbeck a fare no no col dito e a puntare la postilla dove c'è
scritto che anche il sogno americano è fatto di carne e di pietre e che
se metti carne e pietre a stretto contatto tra loro ci saranno lividi e
ci saranno ferite sanguin
30 marzo 2010
Philip Roth: Pastorale americana
ziate a pensare che la vita è bella e le persone si capiscono non
fate l'errore di leggere roth altrimenti se come me pensate che siamo
destinati a fraintenderci in maniera metodica e strutturale leggetelo
pure perché avrete un'altra manciata di pagine a supportare la vostra
tesi vorrò pensare per pura testardaggine che dev'essere il new jersey a
smarrire le persone in questo modo perché insomma la periferia
dell'impero non dev'essere un posto facilissimo in cui vivere alle porte
di new york gli operai quelli che non ce l'hanno fatta a stabilirsi
nella grande mela la provincia americana che assomiglia a quella di
qualsiasi altro posto un iperluogo più che un non luogo un posto in cui
ognuno parla la propria lingua una babele di feste comandate e macchine
appariscenti comprate con lo stipendio della fabbrica un idillio
dev'essere stato quando tutto andava bene e non pensate che roth non ve
lo venga a raccontare quasi si rosica a immaginare questo jersey side
pre-springsteeniano in cui le cose andavano e la comunità respirava come
una sola creatura e il baseball e lo sport e la celebrità del quartiere
poi non si capisce come ma si rovina tutto dev'essere come quando in
corsa capisci che stai cascando e il tuo asse inizia a andare fuori
equilibrio e in un momento esatto realizzi che a una certa andrai lungo a
spaccarti i denti per terra e non c'è un cazzo che tu poss
ratteri ce ne sono milioni in questo microcosmo c'è gente in buona fede e
gente in malafede c'è gente che non capisce un cazzo e c'è gente che
per cercare di capire tutto non ha capito se stessa come per esempio sto
poro svedese che insomma proprio non se lo spiega e proprio non riesce a
farsela prendere a bene e insomma a lui come a tutta l'america e poi
insomma diciamocelo come a tutto il mondo inizia ad andare a tutto male e
non dev'essere bello tirare dritto quando sarebbe molto molto più
facile lasciar perdere tutto e far finta di essere coglione alla fine
servono a questo gli specchi nel bagno e insomma tutta questa gente ha
la sua traiettoria è come pulviscolo sono particelle vagano a diverse
velocità nello spazio e alcune sono più o meno parallele altre vanno
semplicemente a sbattere l'una contro l'altra e non è più nemmeno un
discorso di avere ragione c'hanno ragione tutti quanti è inevitabile che
le cose vadano a finire così se proprio vogliamo roth non è che ti fa
chiedere perché una persona si sia comportata in un modo piuttosto che
in un altro roth è un ebreo coi controcazzi lui razionalizza e ogni
comportamento diventa lineare una tangente che parte a razzo da un
contesto storico e biografico precisissimo le persone non vanno fuori di
testa a buffo seguono semplicemente una coerenza implacabile e
impietosa che poi se vogliamo è la stessa coerenza implacabile e
impietosa che ha avuto il mondo intero ad andare a puttane a un certo
punto l'unico discorso è decidere di accettarlo oppure no ma mi pare che
questo concetto l'abbia già espo
al volo:
bomba,
dolore infinito,
libri,
Pastorale americana,
Philip Roth
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